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Weekend nella Valle del Sosio: tra borghi e itinerari di montagna in Sicilia

Per chi come noi lavora nel turismo l’autunno è la stagione del riposo, della scoperta del territorio, in provincia di Trapani e anche oltre. La nostra identità è fatta di mare, spiagge e coste, ma ad un tiro di schioppo da San Vito lo Capo lo scenario, il paesaggio, le tradizioni mutano tantissimo.

Partendo dall’idea di fare un trekking adatto ai bambini (come nel nostro comprensorio è quello che si può fare allo Zingaro, nella Riserva di Monte Cofano o lungo la costa di Cala Mancina), la nostra ricerca online ci ha indicato dei percorsi interessanti nella Valle del Sosio*.

Abbiamo quindi scelto il paesino di Prizzi (PA), che interseca la Magna via Francigena**, come meta in cui alloggiare e preparato gli zaini da viaggio. 

Una breve parentesi per segnalare cosa abbiamo messo in spalla: abbigliamento “a cipolla” con opportuno cambio di magliette e calzini, scarponcini da trekking, borracce, farmaci di prima necessità. Per le soste merenda/pranzo: fornello e pentolino (potete trovare dei pratici kit presso i negozi di articoli sportivi), frutta secca (tanta), risotto liofilizzato, moka e caffè e le immancabili carte da UNO!

Prizzi, che conoscevamo già per “il ballo dei diavoli” che si tiene a Pasqua, dista 2 ore e 30 minuti da San Vito Lo Capo. Il paese offre soluzioni di alloggio (pochissime) rivolte principalmente ai pellegrini ed ai camminatori che percorrono i numerosi sentieri della zona. La nostra sistemazione è semplice e prevede un’ampia camera con bagno, con vista sui tetti della cittadina.

Il borgo ci appare splendido al tramonto, tanto che uscendo per cena ci fermiamo un po’ ad assaporare il tenue colore della pietra che riluce al tramonto.

Sabato sveglia alle 7.30, colazione a casa della signora Nicoletta, proprietaria dell’alloggio, che ci offre del pane fatto in casa con marmellata, in compagnia del gatto Elvis, impeccabile padrone di casa.

Il primo sentiero è quello della Riserva Naturale di Monte Carcaci (1000mt circa), un anello di circa 4km per un dislivello di circa 300mt. 

Il sentiero è molto semplice all’andata e un po’ più avventuroso al ritorno, almeno se come noi si decide di percorrere la via del Mercato. Il sentiero ci conduce dalla cima del Monte Carcaci, attraverso un fitto sottobosco, le edere e i funghi, al Rifugio della riserva, dove abbiamo pranzato e fatto una partitella a Uno. Tempo bellissimo, temperatura sui 24°.

Nel pomeriggio visitiamo Prizzi, abbarbicato su una collina, fatto di strade in basolato, tetti spioventi, chiese (quasi tutte chiuse, purtroppo, ma abbiamo saputo che un’associazione locale offre tour su richiesta), tanto bella e immobile da infondere calma e calore.

Domenica ci dirigiamo alla sorgente del Fiume Sosio, a 15 minuti in macchina dal centro abitato di Prizzi. Il contesto è pazzesco: boschi imponenti, farfalle, profumo di erbe e, ad ogni passo, il fiume che ci accompagna col suo rumore fresco e rassicurante. In questa dimensione montana camminiamo per circa 3 km, senza rendercene conto, attratti da tutto ciò che accadeva.

Concludiamo il weekend in direzione Chiusa Sclafani, per un pranzo da ricordare a base di caponata, pasta coi funghi (di Filaga), grigliata di carni locali. Ecco, Chiusa Sclafani è tanto bella che ci ripromettiamo di partire da lì per il prossimo weekend di trekking.

Come abbiamo detto in passato, ci piace parlare di Sicilia e raccontarla nei suoi tanti piani di “lettura”: il mare, ma anche i boschi, il relax, lo sport, la cultura delle città e i paesi che sono scrigno di tradizioni. Questi brevi articoli non sono, però, delle vere e proprie guide e i percorsi vanno certamente approfonditi e modellati sulle esigenze di ogni famiglia.

Lo ribadiamo: San Vito Lo Caponè meta ma anche punto di partenza per chi, specie nelle stagioni fresche, vuole godere di spazi ed esperienze unici e suggestivi. 

*Wikipedia: La riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio è un’area naturale protetta situata nei comuni di Bivona e Burgio, in provincia di Agrigento e di Chiusa Sclafani e di Palazzo Adriano, nella città metropolitana di Palermo, ed istituita della Regione Sicilia nel 1997.

**Un percorso che connette le città portuali di Palermo e Agrigento, attraverso una rete di trazzere (sentieri sterrati) che unisce i numerosi villaggi dell’entroterra siciliano.

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