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Tappa a Sciacca: alla scoperta del borgo dei pescatori

Sciacca

Abbiamo fatto visita a Sciacca: il borgo dei pescatori ci ha conquistato! 

Le domeniche fuori porta sono un momento magico per tutti. E per chi come noi vive e lavora nel turismo, i fine settimana d’inverno sono giornate ideali per raggiungere luoghi e città da poter raccontare ai nostri ospiti quando saranno qui.

Nell’ultima domenica libera prima della riapertura del nostro apart hotel, siamo stati a Sciacca, cittadina in provincia di Agrigento di circa 40.000 abitanti che sorge tra Selinunte e la splendida Valle dei Templi.

Abbiamo scelto l’escursione a Sciacca perché le città che si affacciano sul mare, per noi, hanno sempre un fascino straordinario. Si, è vero, siamo di parte 🙂

Ma il richiamo per Sciacca riguarda anche la sua storia e le sue inimmaginabili risorse naturali. Sciacca è ricchissima d’acqua e vanta delle acque termali dalle proprietà benefiche (oggi purtroppo non attive). E poi c’è il famoso Carnevale, la produzione della ceramica, le numerose tappe culturali.

Da San Vito il tragitto in auto è di circa 1:40h inclusa l’immancabile sosta a Castellammare del Golfo per fare colazione con una cassatella appena sfornata.

Abbigliamento a cipolla, scarpe da ginnastica, borraccia! 

A grandi linee sappiamo che Sciacca vanta una storia incredibilmente antica e ricca di contaminazioni.

È abitata sin dalla preistoria.

Dopo l’epoca fenicia, fu teatro di due importanti battaglie delle guerre greco-puniche.

Nel medioevo fu conquistata dagli arabi (870) i quali influenzarono la toponomastica ed il tessuto urbano. Sempre gli arabi iniziarono l’industria legata al cotone..

Intorno all’anno 1000 fu conquistata dai Normanni ai quali, tra le tante, si riconduce la costruzione delle fosse granarie del caricatore, la razionalizzazione del settore navale, la costruzione delle mura e del castello.

Provate quindi ad immaginare in quale atmosfera ci siamo tuffati.

Stanza dello scirocco

IL NOSTRO ITINERARIO A SCIACCA

Abbiamo parcheggiato in prossimità del Castello La Luna. Il castello purtroppo era chiuso ma si vede già da fuori che la visita, sicuramente possibile nei mesi estivi, vale veramente la pena.

Lungo i vicoli che conducono in centro ci siamo imbattuti nella chiesa di San Nicolò La Latina, in Piazza San Nicolò (XII secolo). Questa chiesa ha un prospetto chiaro e delicato, decorato in stile arabo-normanno. Ci ha stupiti trovare al suo interno una grande cura ed un’attenzione particolare per le opere in essa custodite grazie al lavoro di una volontaria, artista di arte sacra, che da anni si adopera per rendere visitabile il monumento. 

La visita è proseguita con Palazzo Borsellino, nobile ed elegantissima dimora storica tutt’ora abitata. Anita ha adorato la “stanza dello scirocco”, ancora arredata come cento anni fa e custode perfino dei giochi dei più piccoli, utili a far trascorrere il tempo dei bambini nelle giornate più infuocate.

Ovomurina, il dolce tipico di Sciacca

Al bar vicino al Duomo abbiamo scoperto l’Ovomurina, il dolce tipico di Sciacca, e lo abbiamo accompagnato con un ottimo caffè.

Dopo la doverosa visita al Duomo abbiamo deciso di fermarci a pranzo in un ristorante del centro storico. Rocco ha assaggiato la zuppa di sarde, che a San Vito non esiste: buonissima. Ci siamo tutti deliziati con del pesce davvero freschissimo!

Dopo ci siamo recati al belvedere (P.zza Scandaliato) per un caffè e una siesta al sole. 

Seduti in piazza abbiamo pensato che, forse, la particolare forma ad anfiteatro del centro abitato di Sciacca rappresenta tutta l’essenza di questa splendida città.
Il centro è effettivamente regia e teatro di una vita quasi scenica: il cielo dai colori pastello sovrasta la piazza del belvedere – carillon di passeggiate e caffè – i palazzi barocchi troneggiano tra i vicoli medievali, le scalinate colorate di maiolica addolciscono la fatica del viandante.

Per smaltire il pranzo siamo andati giù al porto per poi risalire alla macchina tra gli intrecci di scale e i vicoli profumati del pranzo domenicale.

Il porto di Sciacca merita una breve sosta, e sicuramente una foto, l’Isola Ferdinandea, letteralmente nata nel 1831 dall’eruzione di un vulcano che sorge a soli 48km dalla costa.

Isola Ferdinandea

Non poteva mancare, sulla via del ritorno, l’acquisto di un set di ciotoline in ceramica dipinte a mano che in casa nostra faranno una bellissima figura!

Il comparto ceramico di Sciacca è tra i più importanti in Sicilia: in gni strada si scovano laboratori e botteghe che incantano per i tantissimi colori! 

Questo breve racconto non ha la pretesa di fungere da guida turistica ma vuole semmai essere spunto per chi, come noi, ha voglia di guardare e di conoscere “nuove” sicilie ogni volta che può, lasciandosi trasportare dal dedalo di possibilità che questa nostra grande Isola regala.

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